Boom economico Come per molti stati, anche in Italia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, seguì un periodo di profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali. Già nella prima metà degli anni '50, si ebbe una fase di crescita economica; si svilupparono specialmente l'industria meccanica, elettromeccanica e siderurgica. Da questo nuovo decennio, l'Italia divenne una nazione decisamente industriale, mentre prima era un paese prevalentemente basato sull'agricoltura. Lo sviluppo dell'industria venne favorito da una grande quantità di manodopera a basso costo, spesso fornita da lavoratori meridionali, che in questo periodo iniziavano a emigrare in moltissimi, verso le regioni industrializzate. Il basso costo, consentì di mantenere bassi i prezzi dei prodotti italiani, che risultavano così molto competitivi sul mercato.
I risultati raggiunti dall'economia italiana fecero parlare di miracolo economico: il benessere cominciava a diffondersi; i suoi simboli erano le automobili di piccola cilindrata, gli elettrodomestici e il turismo di massa. Questo benessere però non toccava gli operai meno qualificati, che rappresentavano la stragrande maggioranza della popolazione; i salari erano troppo bassi, le condizioni di lavoro erano molti pesanti e gli ambienti dove lavoravano erano spesso malsani. Lo sviluppo industriale fu rapido e travolgente, ma anche pieno di squilibri e di limiti. L'agricoltura non era più in grado di produrre i generi alimentari necessari, che dovettero essere importati, sottolineando la dipendenza italiana dell'estero. L'emigrazioni di molti meridionali verso il Nord spopolò alcune zone del Sud; inoltre la questione meridionale si fece più grave perché, mentre il Nord era industrializzato, il Sud rimaneva sottosviluppato e ancora legato all'agricoltura, caratterizzato da analfabetismo, arretratezza e zone spopolate o popolate da anziani. Lo stato cercò di favorire gli sviluppi del mezzogiorno, ma furono solo sprechi delle risorse perché non si ebbero risultati.
...a nanna dopo carosello
Carosello nasce nel lontano 1957, in pieno boom economico a pochi anni dall'avvento della televisione in Italia. La pubblicità fino ad allora appariva sulla cartellonistica oppure con passaggi radiofonici. L'impatto di Carosello è stata una molla trainante per tutti. Dalle aziende che pubblicizzavano i loro prodotti, alla voglia di consumismo e di benessere dopo i tanti anni di guerre e difficoltà, alla fantasia dei bambini che iniziavano a conoscere un mondo nuovo che avevano visto solo al cinematografo, fatto anche di volti di cui avevano solo sentito parlare o letto su libri e giornali. Proprio ai bambini è rimasto indissolubilmente legato carosello con l'ormai arcinota frase " a nanna dopo carosello! ". Ancora oggi questa frase riecheggia, essendo divenuta quasi un modo di dire senza che i bambini dei giorni nostri magari sappiano veramente cosa sia e, soprattutto, cosa sia stato carosello. Anche perché, probabilmente, oggi gli orari di "nanna" sono completamente diversi. Ogni Carosello racchiudeva quattro spot e andava in onda tutti i giorni dopo il telegiornale sull'allora unico canale Rai.
La propaganda e l'educazione fascista
Mussolini ( Fondatore del fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d'Italiadal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943)fa delle riforme, per mandare un messaggio usa il cinema, il giornale, la radio e dice che le sue riforme sono quelle giuste per il bene del popolo. Mussolini dice che i bambini sono il futuro del popolo e che le riforme devono esserci anche a scuola e così fa fare dei libri fascisti per la scuola elementare e dice agli insegnanti che devono dire ai bambini che quello che fa è giusto. Mussolini si volle occupare del tempo libero dei bambini e dei ragazzi. Li organizzò in base all'età. Le fasce di età erano: Infanzia della lupa (4-8), Opera nazionale Balilla (8-14), le piccole Italiane (8-12), i giovani Avanguardisti (14-28), le giovani Italiane (13-18), la gioventù fascista (18-21).
Mussolini creò attività non solo per bambini e ragazzi ma anche per gli adulti: attività dopo lavoro, vacanze pagate, viaggi di nozze ecc..Da questo punto di vista era una cosa bella ma c'era una parte negativa: bisognava avere la tessera del partito fascista.
La giornata della memoria Il giorno 27 gennaio del 1945 è la data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz che era un campo di concentramento. L' operazione con cui i nazisti portarono a termine il loro progetto razziale è nota sotto vari nomi: i nazisti la chiamarono soluzione finale,molti la chiamano Olocausto ( sacrificio), gli ebrei la definiscono Shoah(sterminio) la scienza la chiama Genocidio un termine che indica il peggiore dei delitti in quanto come già sappiamo significa sterminio volontario e sistematico di un intero popolo. Sono passati settantuno anni dall'abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e la seguente liberazione del più grande campo di sterminio voluto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. L'Italia ha istituito nel 2000 il giorno della memoria, per far si che si possa ricordare per sempre quanto accaduto, evitando così che possa ripetersi una catastrofe simile. Auschwitz è il nome tedesco di una piccola cittadina a sud della Polonia dove a partire dalla metà del 1940 iniziò a funzionare il più grande campo di sterminio nazista. Qui vi erano campi di lavoro, le camere a Gas e i forni crematori dove venne compiuto un massacro che resterà per sempre nella storia. Solo ad Auschwitz sono stati uccisi quasi un milione e mezzo di ebrei, dissidenti politici, omosessuali, zingari.
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